Nuova Cervélo R5, sua maestà è arrivata.
Veloce in salita, agile in discesa
La Cervélo R5 ha sempre avuto un unico scopo: arrivare in cima … il più velocemente possibile.
Ma un traguardo posto alla fine di una lunga ascesa raramente corrisponde con l’unica salita di giornata. Solitamente una gara non viene vinta in discesa, ma può certamente essere persa.
Una bicicletta per scalatori che non è in grado di affrontare un tornate in discesa ha il sapore di una tazzina di caffè … decaffeinato.
Questa è la quarta generazione della Cervélo R5, ed è già una bicicletta vincente!
Peso e rigidità sono migliorati nel corso degli anni, mentre la maneggevolezza, l’equilibrio e l’ineguagliabile agilità in discesa sono stati costanti fin dal suo primo giorno di vita.
Ancora più leggera
Il nuovo telaio R5 è più leggero di 130gr rispetto al modello precedente, con una riduzione di peso del 16% mentre la forcella è stata alleggerita del 7%.
Il nuovo telaio pesa 703gr. la nuova forcella ne pesa 329 gr. portando il telaio completo appena sopra il chilogrammo.
Importanti riduzioni di peso sono state fatte anche sulla componentistica di allestimento:
• manubrio e attacco ora pesano 12gr in meno;
• il reggisella é 20g più leggero;
Non avrai certo problemi ad avere una bici completa in grado di restare vicino ai 6.8Kg richiesti dai regolamenti UCI.
Inizialmente l’aerodinamica non era uno degli obiettivi previsti per la R5. Ma seguendo quanto fatto su modelli come S5 e P5, portando quindi i cavi all’interno del manubrio e del telaio, anche sulla R5 si è ottenuto un risparmio di -25gr di drag (l’insieme di forze che in aerodinamica indicano la resistenza all’avanzamento).
L’introduzione del nuovo manubrio HB13 e dell’attacco ST31 hanno permesso di avere una totale pulizia del cockpit.
Provare per credere
Se la R5 della generazione precedente ha avuto quale punto di forza la rigidità, la sua propensione alle scalate è venuta a scapito di un po’ di stridore osseo. Anche se questo non è stato un problema per la maggior parte dei ciclisti, i nostri team del World Tour hanno evidenziato come la bicicletta tendesse a diventare più ‘faticosa’ con il passare delle settimane durante le grandi corse a tappe.
Quale sarebbe potuta essere la soluzione? Forse ridurre la rigidità? In una bicicletta pensata per la salita? Sembrava una soluzione folle, ma ci siamo applicati con tutte le nostre risorse.
I nostri ingegneri avevano già scoperto tempo fa che un rapporto specifico tra il tubo dello sterzo e la rigidità del movimento centrale è la formula magica in grado di migliorare la qualità di marcia. Ma questo concetto non l’avevamo mai applicato alla R5, essendo appunto un progetto focalizzato sulla rigidità.
Abbiamo lavorato su un paio soluzioni che si basavano su due diversi layup, li abbiamo provati noi stessi e li abbiamo anche inviati al Team Jumbo-Visma per farli testare ai suoi atleti. Tom Dumoulin, l’unico ad aver già provato ed amato la R5 quando correva tra le fila della Sunweb, è stato il candidato principale per questi test.
Il verdetto? Senza riserve, positivo! Tom ha confermato le doti già conosciute della R5 ma a queste ha rilevato un significativo miglioramento del comfort che alla lunga si è tradotto in un miglioramento della resa anche dopo tanti giorni trascorsi in sella. Tutto il Jumbo-Visma ha quindi verificato questo, e siamo partiti per le gare. Com’è andata a finire già lo sapete!