Wahoo Speedplay, come funzionano e come vanno?Il nostro test.
Ciao a tutti! Da un anno oramai Wahoo ha acquisito il marchio Speedplay e rimesso nel mercato un pedale che ha fatto storia, che molti hanno amato e amano tutt’ora ma che aveva perso un po’ dello smalto che aveva nei tempi migliori.
Wahoo ha introdotto il nuovo pedale Speedplay in modo strategico, l’obiettivo era sicuramente quello di fornire un pacchetto completo ai propri clienti, oltre agli smart trainers, ai ciclocomputers, aveva bisogno di fornire anche il proprio pedale con misuratore di potenza, in modo da creare il perfetto Wahooligan!
Per le specifiche tecniche vi riportiamo al sito ufficiale di Wahoo dove potrete vedere i vari modelli e versioni.
Quello che vi diremo oggi è come ci siamo trovati, o meglio come si è trovato Mattia (che li ha testati e li sta utilizzando) e quali sono le sue impressioni.
Innanzitutto dobbiamo dire che abbiamo riscontrato un’importante capacità di adattamento delle tacchette. Come già indica la nota casa statunitense, le tacchette possono essere regolate su tre assi, questo permette di trovare la perfetta posizione sui pedali.
Distinguiamo poi tra le versioni quella grigia e quella nera. Chi è abituato a pedalare con Look Keo potrebbe essere tratto in inganno. Infatti i colori delle tacchette di Speddplay non indicano il range di angolo su qui il piede può lavorare, le tacchette nere di Keo sono fisse, zero angolo di movimento del piede, quelle grigie permettono un angolo di 4,5 gradi, mentre le rosse di 9.
Su Speedplay invece l’angolo di movimento sia esterno “out” che interno “in” si può regolare sia sulla tacchetta grigia che su quella nera. Le due differiscono per la facilitazione con cui aggancia e sgancia. Per intenderci invece della regolazione classica sul pedale avete due tipi di tacchette che permettono un aggancio più o meno severo. La tacchetta nera inoltre (compresa su pedali di fascia superiore al Comp) ha un ulteriore carenatura aerodinamica. Cosa che va totalmente integrata con lo Speedplay aero, dove tacchetta e pedale diventano un unico corpo aerodinamico.
Speedplay è un pedale di cui ti innamori, qualcuno diceva, probabilmente è così. A parte la facilità di aggancio che, avviene da entrambe i lati del pedale tipo mtb, una volta provato si comprende la perfetta sintonia che si crea con il pedale e la propria bici. Solo su Speedplay Aero l’aggancio avviene solo su un lato perchè l’altra è sagomata. Vien da sè che le prime volte bisogna riprogrammare il nostro modo di agganciare il pedale, c’è uno spazio ben definito da andare a colpire, ma l’aggancio è preciso e resistente ed avviene in modo molto molto semplice, come ogni altro pedale.
Per chi non conoscesse proprio il sistema Speedplay, possiamo spiegarlo dicendo che i fattori si invertono ovvero la tacchetta (un corpo fisso su cui non si regola nulla) diventa in Speedplay il pedale, mentre le regolazioni (tutte praticamente) avvengono sulla tacchetta, che ha un semplice sistema di molla a baionetta che permette l’aggancio e lo sgancio. Spazio alle impressioni di Mattia —>>>
“Ero curioso, non avevo mai provato gli Speedplay. Ormai se ne vedevano pochi in giro, gli ultimi ricordi li ho in pista dove alcuni preferivano utilizzare questo tipo di pedale. Su strada veniva considerato il pedale race, quello da corridore. Forse l’estetica ormai era passata ed ora devo dire che questo pedale è veramente bello, studiato nel design e nella funzionalità. La bici montata con questo pedale minimale diventa molto più bella anche esteticamente, perchè è fine, un corpo molto contenuto. Estetica a parte, passati i primi imbarazzi nel trovare il giusto punto di aggancio, le sensazioni sono state subito importanti. Ho sentito subito una pedalata diversa. Preciso che come consigliato e guardando le varie misure di pedale ed appoggio, ho abbassato la sella di 5 mm, perchè con Speedplay la differenza sostanziale è che c’è meno spazio tra piede ed asse del pedale. E’ senza dubbio questo che modifica sostanzialmente la sensazione nella pedalata, sembra di avere conficcato l’asse del pedale nel piede, questo permette un’evoluzione della pedalata maggiormente fruttifera, non si accusano tempi morti. Probabilmente è una sensazione difficile da spiegare, quello che posso dire in parole povere è che sembra di non sprecare nulla durante la pedalata.
Quei 5mm di differenza non pesano molto forse nell’asse verticale , ma si accusano nell’asse orizzontale. Provando Speedplay e poi salendo su un’altra bici con pedale Look Keo, quello che usavo tradizionalmente, la sensazione è netta. E’ come se indossaste le giuste scarpe da running e poi ne indossaste un altro con un plantare di due cm più spesso, per rendere l’idea molto semplicemente, sentireste qualcosa che non va, una maggiore separazione tra voi ed il terreno.
Questo fa si che sia un pedale favorevole alle ruote veloci, perchè permette di abbassare il baricentro del ciclista, abbassando sella e di conseguenza anche l’avantreno con un’ottimizzazione dell’aerodinamica.
Per quanto riguarda l’area d’appoggio ritengo sia in linea con altri tipi di tacchette e pedali, se non maggiore, perchè la superficie tonda è tutta dedicata all’appoggio. Quindi direi che non può essere una detrazione quella della superficie del pedale, anche per chi sostiene che dei pedali come Shimano siano migliori per la base d’appoggio più larga.
Per rispondere alla domanda come vanno? Direi benissimo. Se mi sono trovato bene? Si, userò solo Speedplay d’ora in avanti senza alcun dubbio.”
Nota: Per il test sono stati utilizzati degli Speedpaly Comp, sia con tacchetta grigia che nera.